Nuovo turno, nuova sfida per la nostra Sara qui al Roland Garros 2015. Per passare al terzo turno bisognava superare l’ostacolo Carina Witthoeft: un’insidiosa e giovanissima tedesca (NdR. classe ’95) che si sta recentemente facendo conoscere nel circuito maggiore per i suoi colpi potenti e per il suo atletismo. Crediamo che sia un’ottima promessa del tennis femminile dei prossimi anni ma oggi l’esperienza e la costanza di Sara hanno avuto la meglio.
Il match è stato molto simile per svolgimento a quello precedente, di primo turno, nel quale Sara aveva combattuto e messo in campo un buon tennis imponendosi sull’avversaria per poi sprintare alla ripresa del secondo parziale (NdR. 4-1) e concedersi un momento di riposo di troppo dove la Witthoeft è stata impeccabile nell’imbastire e a riuscire nella rimonta per la battaglia del set decisivo per l’esito della partita. Ancora una volta però il terzo set – nonostante il trend avverso – è coinciso col momento di migliore prestazione di Sarita: braccio e concentrazione sulla stessa frequenza e terzo turno conquistato col punteggio finale di 6-3, 4-6, 6-2.
Le parole di Sara durante la press conference post-partita sono state:
“Secondo me è stata una bella partita, lei penso giochi davvero molto bene. Sul 4-1 nel secondo ho provato a spingere e poi a rallentare e lei mi è completamente passata sopra, ma è andata bene”.
“Oggi la palla corta mi ha aiutato. È un colpo che va a sensazione. Ultimamente non mi riusciva granchè. Oggi sono riuscita a farne alcune vincenti”.
Il terzo turno la vedrà opposta alla stessa giocatrice che le sbarrò la strada proprio qui a Roland Garros lo scorso anno: Andrea Petkovic. Avversaria temibile da approcciare con i piedi di piombo soprattutto se in fiducia; per la verità anche la teutonica oggi ha avuto qualche difficoltà nel chiudere il suo match contro la Dominguez Lino, trovandosi a dover rimontare un set di svantaggio e chiudendo con un solo break di differenza.
Sara, che la conosce bene ed è consapevole delle sue potenzialità, ha commentato così l’incontro che le attende:
“Le condizioni qui cambiano molto con il clima e arrivano a essere determinanti. Io preferisco che ci sia il sole. L’anno scorso piovigginava quando ho giocato contro Andrea. Quando è brutto io faccio fatica a muovere la palla, perché le palle diventano pesantissime. Lei è una giocatrice forte. Spinge molto bene. Dovrò cercare di giocare profondo e di farla muovere.”